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Il femminicidio di Messina: annullato l'ergastolo a Ioppolo, la Cassazione contesta un'aggravante

Il processo d'appello sarà rifatto a Reggio Calabria. Il delitto risale al 2019: Alessandra Musarra fu trovata dal padre in una pozza di sangue

Cristian Ioppolo e Alessandra Mussara

La Cassazione, accogliendo parzialmente il ricorso presentato dall’avvocato Carlo Taormina, uno dei legali di Cristian Ioppolo, accusato di aver ucciso la fidanzata Alessandra Musarra, ha annullato la sentenza d’appello in relazione ad una delle aggravanti contestate, a quanto pare quella dei motivi abietti e futili, e ha deciso in nuovo processo a Reggio Calabria per il ricalcolo della pena. Ioppolo era stato condannato in appello all’ergastolo.

I fatti risalgono al marzo del 2019. A Messina la ventottenne Alessandra Musarra venne massacrata di botte. Il fidanzato, arrestato, confessò di essere l’autore dell’efferato delitto. Alessandra fu trovata cadavere in una pozza di sangue nel letto della sua abitazione, a Santa Lucia sopra Contesse. A fare il macabro ritrovamento fu il padre Luciano, entrato nell’appartamento da una finestra sulla scala. Dopo ore di interrogatorio, il convivente, Christian Ioppolo di 26 anni, crollò, confessando di essere stato lui ad ucciderla, per gelosia.

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