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Messina, in cella con droga e quattro telefonini: dopo la perquisizione scatta il sequestro

Un detenuto è stato trovato in possesso di quaranta grammi di hashish e degli smartphone. Sono state avviate le indagini

Il carcere Gazzi di Messina

Dietro le sbarre, ma con la droga e ben quattro cellulari. Nel carcere di Gazzi di Messina, uno dei detenuti è stato trovato in possesso dei telefonini e di quaranta grammi di sostanza stupefacente. Nella sua cella, durante i controlli, la polizia penitenziaria ha infatti trovato dell'hashish all'interno di una busta. Sia la droga che gli smartphone sono stati scoperti durante un'accusata perquisizione nella sezione in cui si trovano i detenuti per motivi di ordine e sicurezza.

Sono subito state avviate le indagini per risalire alle modalità con le quali l'uomo sia entrato in possesso della droga e dei telefonini: già in passato, nella casa circondariale messinese, si sono verificati episodi simili. Alcuni mesi fa, un altro caso è sfociato nella violenza contro gli agenti. Un detenuto trovato con un telefonino si è infatti scagliato contro i poliziotti, colpendoli con calci e pugni. I sindacati, in quell'occasione, hanno ribadito la necessità di «adottare seri provvedimenti necessari a tutela del personale di polizia penitenziaria».

Dopo il sequestro avvenuto oggi, invece, arriva il plauso dalla Fp Cgil di Messina: «Ancora una prova di professionalità e dedizione al lavoro da parte degli agenti della casa circondariale Gazzi - dicono il segretario generale Francesco Fucile e il coordinatore provinciale Giovanni Spanò. Un grosso plauso agli agenti per l’ottima operazione svolta, ma contestiamo ancora una volta l’inerzia del provveditore Regionale dell’amministrazione penitenziaria nel prendere provvedimenti dinnanzi a tali episodi. Sono ormai innumerevoli le denunce che come funzione pubblica Cgil abbiamo effettuato sia rispetto alla cronica carenza di personale, sia rispetto alla mancanza di requisiti strutturali dell’Istituto messinese, aspetti fondamentali per una gestione in sicurezza della medesima sezione «ex. Art. 32», dove di recente si sono verificati numerosi episodi che hanno messo a rischio l’incolumità dei poliziotti».

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