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L'operaio morto in un incidente sul lavoro a Milazzo, comunità in lacrime per Salvatore Pipitò

L'uomo stava effettuando un intervento di ristrutturazione quando è precipitato. «Un uomo sempre disponibile, dal cuore buono. Non ti dimenticheremo»

È una comunità a lutto quella di Fondachelli Fantina, il paese di cui era originario Salvatore Pipitò, l'operaio morto in seguito a un incidente sul lavoro a Milazzo ieri, 11 aprile. L'uomo aveva settantadue anni, stava effettuando alcuni lavori di ristrutturazione in un palazzo di via Giorgio Rizzo quando è precipitato per una decina di metri da una impalcatura. L'impatto non gli ha lasciato scampo.

La notizia della sua morte ha gettato nello sconforto tutti coloro che lo conoscevano: Pipitò viene descritto come un grande lavoratore, come un uomo che sin da giovane ben conosceva lo spirito di sacrificio. Ultimamente lavorava insieme al figlio, titolare di una ditta edile che si stava occupando degli interventi nell'edificio di Milazzo. L'uomo continuava infatti ad effettuare piccoli lavori, nonostante la sua età: era sempre stato un operaio e, per aiutare la propria famiglia, non si era mai fermato. Fino all'incidente che si è verificato ieri e che ha profondamente colpito tutta la comunità, da cui arrivano, nel frattempo, tantissimi messaggi di cordoglio.

«Un uomo sempre disponibile, dal cuore buono - scrive un amico di famiglia sui social -. Una persona tutta casa e lavoro, che viveva per la sua famiglia. Quanto mi dispiace, non ti dimenticheremo mai». «Morire mentre si lavora, ancora - scrive Giovanni -. Abbiamo il cuore a pezzi per questa notizia, siamo vicini alla famiglia. Salvatore, riposa in pace. Resterai sempre nei nostri cuori». Fabrizio scrive: «Eri una persona riservata, sempre vicina ai tuoi affetti, ma quando ti incontravo non risparmiavi mai un sorriso o una parola gentile. Eri un uomo d'altri tempi, genuino e buono. Che la terra ti sia lieve».

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