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Anziano pestato a sangue sulla Panoramica, a Messina identificato e denunciato un minorenne

L’ottantenne, in auto con il nipotino, era stato aggredito per una manovra errata con tanta violenza da perdere i sensi

Nell’ambito di indagini dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Messina, i carabinieri hanno denunciato un minorenne gravemente indiziato dell’aggressione subita da un anziano nel pomeriggio del 07 aprile sulla Panoramica dello Stretto.
La persona offesa ha sin da subito indicato in un ragazzo, probabilmente minorenne, l’autore del gesto compiuto al culmine di un diverbio scaturito in seguito ad alcune manovre pericolose che due ciclomotori avevano effettuato cercando di sorpassare la vettura condotta dall’anziano.

L’ottantenne, in auto con il nipotino, era stato aggredito violentemente e pestato per un rimprovero, con tanta violenza da perdere i sensi. Solo l'intervento di chi aveva assistito alla scena aveva messo in fuga i minorenni e soccorso la vittima, assicurandola alle cure dei sanitari.

L’attività d’indagine ha consentito di ricostruire le fasi attraverso l’acquisizione e l’analisi di alcuni sistemi di videosorveglianza oltre alla raccolta dei testimoni.
E emerso che l’aggressione all’anziano è stata preceduta da una ma

ovra che lo stesso ha effettuato alla guida della propria autovettura, mettendo di fatto a repentaglio l’incolumità degli occupanti di uno dei ciclomotori.
Dopo diverse centinaia di metri i due mezzi hanno quindi arrestato la loro corsa accostandosi al margine della carreggiata, dove è scaturita una discussione animata tra l’automobilista e gli occupanti del ciclomotore. Il confronto è sfociato nell’aggressione documentata dalle immagini acquisite dagli inquirenti, che ritraggono il passeggero del ciclomotore colpire più volte al viso l’anziano facendolo cadere in terra, per poi darsi alla fuga.
Dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza, così come dalle testimonianze raccolte, sono emerse responsabilità esclusivamente in capo all’aggressore, mentre gli altri minori coinvolti, tutti compiutamente identificati, non hanno avuto alcun ruolo nell’aggressione della vittima.

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