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Spiragli per i venti ex dipendenti della Ferrotel di Messina

MESSINA. Si placa, per il momento, la rabbia dei 20 ex dipendenti Ferrotel. Dopo la clamorosa protesta di venerdì mattina che ha portato per 4 ore al blocco della circolazione ferroviaria da e per la città dello Stretto ieri sono arrivate parole di speranza. I deputati nazionali del Nuovo Centrodestra, Vincenzo Garofalo, e del movimento Cinquestelle, Francesco D'Uva, hanno incontrato negli uffici del sindacato Orsa alla stazione Marittima gli ex lavoratori che dal 2011 non hanno più posto né sussidio e che non sanno come sfamare le famiglie. Loro si occupavano dei Centri di Formazione e delle Case Albergo delle Ferrovie ma con la chiusura delle sedi il posto è andato perso senza possibilità, ancora oggi, di una ricollocazione. Garofalo e D'Uva porteranno all'attenzione delle Ferrovie e del ministero ai Trasporti la vertenza come farà pure il prefetto Stefano Trotta.

Intanto non sono piaciute ai sindacati le proposte dell'amministrazione comunale per potenziare i servizi di trasporto sullo Stretto dopo la riunione di due giorni fa con parlamentari, istituzioni e amministratori anche della sponda reggina e di Villa San Giovanni. Tra le ipotesi quella di collegare la città con Villa e poi sfruttare solo i servizi ferroviari per raggiungere Reggio Calabria. Per Cgil, Cisl e Uil occorre ottenere da subito il rifinanziamento integrale dei collegamenti veloci di Metromare. "Ed evitando di ridurre ancora il problema dei collegamenti nello Stretto alla sola fascia dei pedoni - sottolineano - riaprire una grande vertenza per ridefinire un sistema organico che riguardi anche il trasporto ferroviario, e quello del gommato leggero e pesante, i cui recenti provvedimenti hanno già causato danni all'economia ed all'occupazione".

Anche l'Orsa volte le spalle al Comune: "L'incontro convocato dal sindaco per affrontare la vertenza dei trasporti nello Stretto è stato caratterizzato dall'azione di lotta dei lavoratori ex ferrotel che contestualmente allo svolgimento del vertice istituzionale hanno occupato i binari per investire la politica della responsabilità di 20 famiglie rimaste senza reddito. Lavoratori utilizzati come strumento di ritorsione mentre la politica priva di autorevolezza ha consentito passivamente al gruppo Fs di disconoscere l'accordo siglato il 28 febbraio con l'assessorato regionale per un complessivo miglioramento delle attività ferroviarie nell'area dello Stretto e la ricollocazione dei 20 lavoratori ex ferrotel che, scaduta anche la disoccupazione, sono oggi senza alcun sussidio".

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