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Porto turistico di Lipari in bilico, il mega progetto rischia di saltare

La società mista ha già maturato debiti per oltre un milione

LIPARI. È destinato a saltare il mega progetto del porto turistico che la società «Condotte d’acqua» di Roma intendeva costruire insieme al maggior Comune delle Eolie con un investimento di 120 milioni di euro. E ora c’è anche il rischio di un contenzioso, tenuto conto che la società mista costituita «Lipari Porto spa», da quando esiste, ha già maturato debiti per oltre un milione di euro. Il Comune di Lipari – tra l’altro – rischia di perdere i due fabbricati (ex stazione marittima e case gialle di Marina Corta, “ceduti” alla società.

Il progetto lo voleva portare avanti la giunta del centro destra guidata dal sindaco Mariano Bruno. Prevedeva la sistemazione del porto commerciale di Sottomonastero, l’adeguamento dei porti turistici di Pignataro e Marina Corta e la realizzazione di un nuovo porto turistico nella baia di marina Lunga ove già esistono dei pontili galleggianti. In pratica dovevano essere realizzati circa 400 posti barca e dare lavoro a 300 persone. Ma il progetto non andò in porto per le prese di posizione degli ambientalisti, dell’Unesco e del centro sinistra. Passarono gli anni (sei) con i debiti che si accavallarono anche per gli «stipendi d’oro» dei componenti del consiglio di amministrazione.

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