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Berlusconi: «Nei prossimi mesi i cantieri per il ponte sullo Stretto di Messina»

La Cgil è contraria: «Penso che ci sono delle altre priorità. In Sicilia ci metto più tempo da Palermo ad arrivare a Catania in treno piuttosto che da Torino ad arrivare a Napoli», dice il segretario Landini

Una elaborazione grafica del progetto del ponte sullo Stretto di Messina

«I nostri governi di centrodestra hanno certamente reso l’Italia più moderna ed efficiente. All’ambientalismo ideologico della sinistra, ai propositi di decrescita infelice del Movimento 5 Stelle, che avrebbe voluto un’Italia solo agricola, senza più industria, abbiamo risposto con progetti e opere che oggi consentono ai nostri cittadini di viaggiare comodamente e rapidamente da una parte all’altra del Paese, consentono a milioni di turisti di visitare il nostro paese ogni anno, consentono alle nostre imprese di trasportare e consegnare i loro prodotti in poche ore». Lo dice il leader di Fi, Silvio Berlusconi, con un video su Instagram.

Citando i suoi «quasi 10 anni da presidente del Consiglio» e l'inaugurazione di «centinaia di opere pubbliche, piccole o grandi che fossero», Berlusconi sottolinea il «perché, come avevamo promesso, tra i primi atti di questo governo, è stato scritto un nuovo Codice degli appalti. Con il nuovo testo - secondo le nostre previsioni - più dell’80% degli appalti oggi in essere avrebbe potuto essere più veloce. I pareri delle autorità competenti che dovevano arrivare entro 45 giorni, da oggi in avanti devono arrivare ai richiedenti entro 30 giorni, quelli che avevano come limite due mesi (Conferenza dei Servizi) dovranno essere resi e chiusi entro 45 giorni. Abbiamo accorciato i tempi di un quarto. E anche le necessarie verifiche preventive per le aree di interesse archeologico non allungheranno più i tempi di realizzazione delle opere».

«Abbiamo creato le condizioni - prosegue - per realizzare una grande opera necessaria, il Ponte sullo Stretto di Messina, che, però, è stata poi fermata dei governi della sinistra. Oggi, finalmente, si sono convinti tutti della bontà della nostra intuizione: apriremo finalmente i cantieri nei prossimi mesi».

La Cgil non è d’accordo. «Penso che ci sono delle altre priorità - afferma il leader della confederazione Maurizio Landini, all’Arsenale a Messina, partecipando all’ottavo congresso provinciale del sindacato - quando in Sicilia ci metto più tempo da Palermo ad arrivare a Catania in treno piuttosto che da Torino ad arrivare a Napoli. Credo che ci siano delle emergenze e delle priorità che vengono prima del Ponte e che dall’altra parte serva avere un’idea precisa di sostenibilità ambientale di quello che noi vogliamo costruire». Landini aggiunge che c’è «bisogno anche di investimenti che rafforzino anche le attività industriali e che rafforzino anche la storia, la cultura di questi territori. L’Italia è nel Mediterraneo, potrebbe essere in realtà il centro logistico, turistico, culturale del Mediterraneo».

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