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Ponte sullo Stretto di Messina, aperta un'inchiesta dopo l'esposto. Salvini: vado avanti, non ho paura di sinistra o giudici

Dura la reazione della Lega: «Sono partiti contrari alle opere pubbliche, al lavoro e allo sviluppo del Paese»

Un fascicolo di indagine, senza ipotesi di reato e indagati, è stato aperto dalla procura di Roma dopo un esposto presentato dal deputato di Avs, Angelo Bonelli, dalla segretaria del Pd, Elly Schlein e da Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italia, in relazione al progetto sul Ponte dello Stretto di Messina. La denuncia di 9 pagine era stata depositata a piazzale Clodio il primo febbraio e riguarda «l’attività di progettazione e realizzazione» della infrastruttura.

La Lega

Dura la reazione della Lega. «Il Pd e la sinistra - è la dichiarazione riportata dall'Ansa ed attribuita al partito del Carroccio - sono contro le opere pubbliche, il lavoro e lo sviluppo del Paese. Si dimostrano nemici dell’Italia. Le loro minacce non ci fermeranno. Continuiamo a lavorare per sbloccare e completare tutte le opere ferme da troppo tempo».

Bonelli

«Ministro Salvini- ribatte il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli - , il ponte non è un diritto, è solo una tua esigenza politica. I diritti che chiedono gli italiani a gran voce sono quelli di avere ferrovie che funzionano, una sanità che funziona, scuole che non vadano a pezzi, costruire depuratori (quelli che mancano al sud). Tu hai sottratto agli italiani 12 miliardi di euro per finanziare le vere infrastrutture socialmente utili, riattivando una gara vecchia di 12 anni con un progetto che non aveva il via libera per la valutazione di impatto ambientale, cosa che non sarebbe stata consentita a nessun imprenditore italiano. Tu invece lo hai fatto! Dovresti dire agli italiani perché ti eri più volte dichiarato contrario al ponte e soprattutto qual è la ragione per la quale hai cambiato idea».

«Invito la premier Meloni a prestare attenzione a ciò che il suo ministro sta facendo», dice in chiusura Bonelli.

Faraone

Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera, dice che «non si ferma il ponte sullo Stretto con gli esposti. Possibile che non si possa mantenere tutto nell’ambito della politica, del confronto parlamentare, senza chiedere ai magistrati di intervenire?» dichiara. Secondo faraone, «chiamare in causa la giustizia per dirimere le battaglie politiche è un segnale chiaro di un arretramento insopportabile impresso dal Pd e da Avs».

 Salvini

«Io finché mi fate fare il ministro vado in ufficio per fare le opere pubbliche che servono a questo Paese e non saranno la sinistra qualche giudice o qualche giornalista di sinistra a farmi paura».
Così il leader della Lega Matteo Salvini dal palco di Cagliari per Paolo Truzzu a proposito dell’apertura da parte della Procura di Roma di un fascicolo sul Ponte sullo Stretto di Messina.

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