Vince la strategia della cooperazione: il video mostra il lavoro svolto dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, unitamente al personale delle forze di polizia di Romania e Germania, con la supervisione di Europol, l’agenzia di polizia europea specializzata nel contrasto al crimine transfrontaliero tra gli stati membri dell’Unione. Tutti insieme hanno dato esecuzione a 13 mandati di arresto europeo e 3 ordinanze di custodia cautelare.
Gli inquirenti l’hanno chiamata Operazione Transilvania, dal nome dell’area geografica punto di arrivo dei flussi finanziari che, secondo quanto ricostruito nelle indagini, sono stati illecitamente acquisiti dagli indagati. Un nome legato a una manovra di cooperazione internazionale complessa, condotta sotto la duplice direttrice giudiziaria e di polizia, i cui brillanti risultati confermano la validità degli strumenti e degli organismi sovranazionali predisposti in ambito europeo per potenziare la lotta al crimine comune e organizzato, il cui modus operandi è sempre più frequentemente caratterizzato dalla natura transfrontaliera.
L’attività d’indagine, avviata nel 2018 sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, nasce dall’ascolto del territorio e dal contatto diretto dell’Arma dei carabinieri con i cittadini, in funzione di polizia di prossimità e di rassicurazione sociale. Si tratta di una funzione svolta quotidianamente per dare concretezza alla vocazione di vicinanza alla popolazione che rappresenta, sin dalle sue origini, uno dei tratti distintivi dell’istituzione. Una vicinanza che, nel tempo, ha progressivamente incrementato anche l’attenzione nei confronti delle vittime vulnerabili.
L'organizzazione aveva un vertice stanziale in Romania e la propria base operativa in Italia tra Bianco e Melito di Porto Salvo (RC), con articolazioni nei comuni di Siderno, Rosarno, Bovalino, Reggio Calabria e Milazzo, in Sicilia.
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