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L'INCHIESTA

Svolta nell’indagine sulla discarica di Mazzarrà

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La Procura di Barcellona ha inviato cinque avvisi di garanzia agli ex presidenti di Tirrenoambiente e ai funzionari di Regione, Provincia e Arpa coinvolti

BARCELLONA POZZO DI GOTTO. Si allarga l'inchiesta sulla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, sequestrata dai primi di novembre su disposizione della Procura di Barcellona, per il rischio igienico-ambientale legato alle condizioni in cui si trova l'invaso di contrada Zuppà. I magistrati della Procura di Barcellona hanno inviato cinque avvisi di garanzia per reati ambientali agli ex presidenti di Tirrenoambiente, la società che gestisce il sito, Sebastiano Giambò e Francesco Cannone, al funzionario palermitano dell'assessorato regionale Territorio ed Ambiente Gianfranco Cannova, al funzionario della provincia di Messina, Armando Cappadonia e ad un funzionario dell'Arpa, agenzia regionale per ambiente.

I provvedimenti di oggi si aggiungono ai tre avvisi di garanzia notificati contestualmente al sequestro della discarica nei confronti dell'ex presidente di Tirrenoambiente Antonello Crisafulli e degli ex amministratori delegati Pino Innocenti e Giuseppe Antonioli.

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