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Dopo l'inondazione sono quasi 150 gli sfollati tra Milazzo e Barcellona

La Regione annuncia che chiederà lo stato di calamità, Banca Intesa Sanpaolo concede finanziamenti agevolati per aziende e famiglie colpite

MILAZZO. «I soldi non sono un problema, li troveremo nella nuova programmazione comunitaria per mettere in sicurezza i torrenti»: a dirlo l’assessore regionale al Territorio Maurizio Croce, che ieri mattina è stato tra Milazzo e Barcellona per vedere da vicino quanto successo sabato mattina a causa dell’esondazione del torrente Mela, che ha rotto gli argini coprendo di fango case e strade. A Milazzo gli sfollati sono una quarantina mentre a Barcellona superano le cento unità. I cittadini colpiti, con i volontari, hanno continuato a spalare liberando garage, negozi e appartamenti dall’acqua grigia. «Stiamo già predisponendo la documentazione per la dichiarazione dello stato di calamità naturale nell’intera provincia di Messina - ha proseguito l’assessore - e la contestuale richiesta di dichiarazione di stato d’emergenza da presentare al Consiglio dei ministri».

L’assessore regionale ha segnalato che il presidente della Regione Rosario Crocetta ha già dato mandato agli uffici di verificare l’accertamento di eventuali somme da stanziare con il reperimento di risorse già liberate dalla precedente programmazione comunitaria. Croce è stato accompagnato dal responsabile della Protezione civile Bruno Manfrè, dal deputato regionale Beppe Picciolo e dai sindaci di Milazzo e Barcellona, Giovanni Formica e Roberto Materia. Anche Formica ha annunciato che chiederà lo stato di calamità.

«Uno scempio figlio della malaburocrazia. Oggi camminiamo sulle macerie di realtà economiche e familiari distrutte da silenzi e atti “colpevoli” - ha affermato Picciolo - di coloro che non hanno avuto la capacità di attuare l’ordinanza di protezione civile emessa nel 2011 per mettere in sicurezza un territorio che già aveva dimostrato tutta la sua fragilità». Per Picciolo chi ha sbagliato negli uffici dovrà pagare. Anche Croce vuol capire chi non ha messo in moto la macchina dell’ordinanza 2011 quando Barcellona fu «violentata» dalle colate di fango venute giù. Manfrè, che ha richiesto interventi strutturali per i torrenti, ha sottolineato che senza l’aiuto della Regione è impossibile portare avanti i lavori generali e non tampone. Croce ha anche risposto ad alcune dichiarazioni polemiche della parlamentare cinquestelle Valentina Zafarana sul suo ruolo di commissario per il rischio idrogeologico in Sicilia, Puglia e Calabria sino al 2014, evidenziando di essere stato solo un mero attuatore di programmi stabiliti da Stato e Regioni.

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