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Vulcano, un bypass per riportare i turisti nell'area del cratere

Un gruppo di escursionisti a Vulcano (foto notiziarioeolie.it)

«Ci siamo attivati con le guide del luogo per creare il bypass sul cratere così da proporre come Comune di Lipari la riapertura alla scalata al cratere con le dovute precauzioni». Lo dice Gilberto Iacono, delegato municipale di Vulcano, nelle isole Eolie. «C’è interesse da parte di tutti – aggiunge - e sicuramente saremo parte attiva di questa riapertura».

La riapertura del cratere – ovviamente in sicurezza – è sollecitata da tutte le associazioni, isolani, operatori turistici e commerciali che ancora oggi lamentano il forte danno economico per il fenomeno che si è scatenato negativamente con la fuoriuscita di gas. La situazione che è sempre ben monitorata da vulcanologi, Protezione civile e dal sindaco Riccardo Gullo sembra essersi quasi normalizzata e quindi si guarda all’immeditato futuro con più ottimismo. Provvedimenti urgenti si richiedono anche per la riapertura del laghetto termale, vera attrazione turistica per l’isola, ma che è ancora sotto sequestro per illecito edilizio dalla procura della Repubblica di Barcellona.Anche dall’estero si sollecitano provvedimenti per Vulcano.

Michael Murza scrittore, che ha visitato l’isola dice: «Ovviamente - puntualizza dopo aver fatto una ricognizione - bisogna evitare di avvicinarsi troppo alle fumarole o addirittura di entrare nella fossa craterica. L’uomo dovrebbe accettare che il vulcanismo è un fenomeno naturale. Una cosa del genere non può essere controllata e non si dovrebbe voler regolare del tutto. Se vado nudo per strada a temperature sottozero, corro il rischio di morire congelato. Se faccio il bagno in un fiume, corro il rischio di annegare o di essere portato via a causa della corrente. E se salgo su un vulcano, beh, c'è l'uno o l'altro pericolo per il corpo e la vita. Le grandi segnaletiche di avvertimento mostrano chiaramente anche agli ignoranti in quale possibile pericolo ci si trova. Andrebbe dunque vietato tutto? No! Forse sarebbe meglio lasciare che sia ogni individuo a decidere quale rischio si vuole correre».

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