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Incidente ferroviario, la disperazione dei parenti di Kevin Laganà: «Non si può morire così»

Il ragazzo di 22 anni originario di Messina è tra le cinque vittime dell'incidente sul lavoro in Piemonte

Rabbia e disperazione tra i parenti di Kevin Laganà, il ragazzo originario di Messina morto la scorsa notte a 22 anni nell'incidente ferroviario di Brandizzo, in Piemonte. La cugina Cinzia è straziata: «Come si fa a dire che erano a pezzi, sono persone non puzzle - grida, mentre piange in auto -. Kevin era una persona meravigliosa, un ragazzo che ha sempre lavorato da quando aveva 18 anni. Il padre non ci voleva credere. Sono arrabbiata, non so chi ha sbagliato, ma cinque persone investite non sono un incidente. Cinque persone sono morte: è evidente che qualche errore è stato commesso».

«Non erano figli miei, ma li ho cresciuti io, Kevin e suo fratello - racconta Melania -. Ho visto Kevin l'ultima volta ieri sera a cena, poi è uscito come sempre per lavorare. Non ho mai pensato che fosse un lavoro pericoloso, in teoria non lo è, quando fai manutenzione e non c'è nessuno sui binari. Io gli dicevo comunque di stare attento ma sono cose che si dicono».

Un legame fortissimo quello con la famiglia, soprattutto con il padre Massimo: «Tu sei la cosa più importante che abbia nella vita...il miglior padre che si possa avere...ti amo sei l’unica cosa al mondo che mi fa star bene e ogni giorno, quando ti vedo, spero di non staccarmi mai da te ,perché cosa di meglio non c’è», scriveva sui social il ragazzo.

«Appassionato di musica, grande lavoratore, sempre pronto a dare una mano agli altri», lo descrivono i vicini di casa e gli amici. Sotto casa sua, in cui viveva con il padre, a Vercelli, si sono radunati parenti e amici, ancora profondamente scossi per quanto è accaduto. «Kevin era una persona solare, buona, indescrivibile - racconta una donna -, era sempre pronto a farsi in quattro per gli altri. Perdiamo una persona splendida».

Su Facebook si moltiplicano i messaggi postati dai conoscenti della vittima, originaria di Messina, ma residente da diversi anni nel capoluogo risicolo: «Sei stata la persona più buona di questo mondo - recita uno dei tanti post -, ma a quanto pare qualcuno si è accorto che c'era un fiore splendido e ha deciso di coglierlo. Riposa in pace, ci hai lasciato troppo presto, ma ti vorrò bene per sempre».

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