La salma di Vincenzo Franchina è arrivata nella chiesa madre di Sinagra questa mattina, 16 aprile, dove saranno celebrati i funerali. L'ultimo saluto alla vittima più giovane dell'esplosione nella centrale idroelettrica di Suviana, in provincia di Bologna, si terrà nel pomeriggio nella chiesa madre: in centinaia si uniranno alla famiglia nel giorno dell'addio, un giorno di lacrime e dolore a Sinagra, dove il sindaco ha già proclamato il lutto cittadino. Ad accogliere il feretro tutta la comunità che si è stretta con affetto attorno ai genitori e alla moglie del giovane nella chiesa di San Michele Arcangelo, dove si è tenuto un momento di preghiera.
«Vincenzo è un caro giovane di questa comunità, la sua famiglia è molto conosciuta, è un momento difficile per tutti», ha detto padre Pietro Pizzuto, parroco della parrocchia. «Ho conosciuto Vincenzo circa due anni fa in preparazione del matrimonio - ha aggiunto - ho celebrato le sue nozze nella chiesa parrocchiale di Martini , ho avuto modo di apprezzarlo per il suo atteggiamento molto discreto e meticoloso nel lavoro e l’approccio umile che gli era caratteristico. Questa è una triste situazione ma credo che l’unico modo di superarla è trasformarla in una situazione di bene per tutti, penso che sia l’unico modo possibile per superare un dramma del genere».
Franchina avrebbe compiuto trentasei anni a maggio, era sposato e da pochi mesi era diventato padre di un bambino. Con la moglie Enza, anche lei originaria di Sinagra, si era trasferito a Genova, lasciando a malincuore la sua Sicilia, per lavoro. Era impiegato della Engineering srl di Mele. Sui corpi delle vittime dell'ennesimo incidente sul lavoro in Italia, non è stata disposta l’autopsia, la procura ritiene infatti chiara la causa del decesso.
È stato però successivamente eseguito dal medico legale un esame esterno, con una tac e un esame tossicologico per capire se, subito dopo l’esplosione, le vittime possano avere inalato delle sostanze letali o comunque tossiche.
Poi è stato dato il nulla osta per la riconsegna delle salme alle famiglie e quidi la celebrazione dei funerali. Quello di Franchina è il primo, nei prossimi giorni sarà dato l'ultimo saluto ai colelghi che con lui hanno perso la vita. La comunità ha espresso cordoglio e profonda vicinanza alla moglie e ai genitori, la tragedia ha profondamente colpito tutti, gettando la cittadina del Messinese in un profondo sconforto.
«Tutti insieme piangiamo questa perdita incolmabile, è una doppia tragedia, la tragedia di chi perde la vita lavorando e di chi è costretto a vivere lontano non per una scelta ma per un obbligo. Noi meridionali siamo spesso costretti ad andare via, ad assistere allo spopolamento del territorio per la mancanza di lavoro, anche se era chiaro che nelle intenzioni di Vincenzo Franchina, come di tanti altri, c’era l’intenzione di tornare qui, ma ciò non è avvenuto». Lo ha detto il sindaco di Sinagra Nino Musca. «Il mio ricordo di Vincenzo è di una persona perbene, buona, educata, gentile - aggiunge - Tutti coloro che lo conoscevano condividono il ricordo di una persona perbene, di grande educazione, grande lavoratore tanto che aveva cominciato a lavorare subito, fin dopo aver conseguito il diploma. Era andato via per migliorare la posizione e per far crescere una famiglia come giusto che sia. Come comunità sinagrese condividiamo il grande dolore della famiglia. Anche i sindaci delle comunità vicine, che ringrazio, si sono stretti attorno a noi ed alla piccola comunità di Sinagra, è un momento di grande dolore per tutto il comprensorio».
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