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La Sinistra dura contro il Ponte sullo Stretto: opera inutile e costosa, pronti a un referendum

Schifani: «La Regione sarà parte civile contro chi ostacola l'opera». Sammartino: «Bonelli parla a vanvera di una Sicilia che non conosce»

"Questa è una battaglia politica nazionale su cui sarebbe anche utile cominciare a ragionare sulla possibilità di raccogliere le firme per un referendum per sapere cosa ne pensano gli italiani sul ponte sullo stretto e per abolire quel decreto ai sensi della Costituzione italiana". Lo ha detto oggi a Messina il deputato e co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli ."Salvini la deve smettere - prosegue Bonelli - di utilizzare le risorse del Paese per promuovere opere che sono dannose con un'operazione di ripristino di una vecchia gara d'appalto che passa da 3,9 miliardi di euro al costo di un'opera che secondo il Def è di14,6 miliardi di euro. Come ha detto il presidente dell'Anac questo è un grande regalo e francamente in una situazione di questo tipo ci sentiamo di dover difendere gli interessi degli italiani". "Salvini dice - conclude Bonelli - una grande bugia, sa benissimo che non ci sono le risorse e lo dovrebbe dire anche al suo ministro dell'economia Giorgetti. Le poche risorse - conclude Bonelli - che c'erano per fare le opere utili per questo Paese sono state tutte dirottate per il Ponte sullo Stretto e per i prossimi 10 anni non potremo fare investimenti sul trasporto pubblico nel nostro paese a causa di queste follie del ministro dei trasporti e delle infrastrutture", 10 marzo 2024. ANSA / Gianluca Rossellini

Propongono «di cominciare a ragionare sulla possibilità di raccogliere le firme per indire un referendum per sapere cosa ne pensano gli italiani del ponte sullo stretto e per abolire quel decreto per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, ai sensi della Costituzione italiana».
Difendono la scelta di ricorrere alla via giudiziaria per bloccare la costruzione dell’infrastruttura dopo avere presentato, circa un mese fa, un esposto alla procura perché «il governo e la società Ponte sullo stretto non hanno reso pubblici i documenti fondamentali per capire l’entità del progetto e le procedure per realizzarlo».

Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, Alleanza Verdi Sinistra, hanno ribadito a Messina la loro opposizione all’opera.
La conferenza stampa dei due politici si sarebbe dovuta svolgere in via Circuito ma il forte vento di scirocco ha costretto gli organizzatori a spostarsi a Capo Peloro Resort. Prima nella saletta piccola poi in quella grande visto l’afflusso di responsabili dei comitati No Ponte ma anche di cittadini, alcuni dei quali provenienti dalla Calabria.

«Presentare l’esposto è stato un atto necessario perché la società Stretto di Messina e il Governo trattano questa materia con assoluta riservatezza e questo è assolutamente inaccettabile. Salvini dice una grande bugia, sa benissimo che non ci sono le risorse e lo dovrebbe dire anche al suo ministro dell’economia Giorgetti», afferma Bonelli. E sostiene: «la realizzazione del ponte è un furto di fondi al Sud che ha una carenza cronica di ferrovie, un assenza di investimenti nella sanità o per la difesa del suolo. Posso dire che abbiamo chiesto ad un pool di avvocati di analizzare altri aspetti legati alle questioni ambientali, alle procedure e alla concorrenza, sappiano che noi non molliamo».
Aggiunge Fratoianni: «faremo battaglia dentro e fuori dal parlamento contro un’opera che riteniamo inutile ed enormemente costosa. Abbiamo presentato l’esposto non perché vogliamo accusare qualcuno, non è il nostro mestiere, ma perché pretendiamo di avere la trasparenza che ad oggi non è stata garantita».

Dopo alcuni minuti da Palazzo d’Orleans arriva il commento del presidente della Regione, Renato Schifani: «Il mio governo è determinato a mettere in campo ogni forma di iniziativa a sostegno di questa infrastruttura strategica: siamo pronti anche a costituirci parte civile nei confronti di coloro i quali si rendessero protagonisti di azioni penali temerarie per rallentare l’opera. La Sicilia e l’Italia tutta non hanno più tempo da perdere».
Ribatte Bonelli: «Schifani dovrebbe costituirsi contro se stesso, per il disastro in cui si trova la Sicilia».

Non manca la reazione della Lega, main sponsor dell’opera. Il senatore Nino Germanà, vicepresidente del Gruppo Lega e segretario in commissione Trasporti a Palazzo Madama tuona: «Ennesima sceneggiata di Fratoianni e Bonelli, che dimenticano l’indagine a carico della famiglia del loro pupillo Soumahoro e vogliono condannare il Sud alla mancanza di infrastrutture. Non fermeranno il futuro, come non hanno fermato l’alta velocità o il Mose».
E incalza il deputato della Lega e vice capogruppo alla Camera Domenico Furgiuele: «Fratoianni dice no ad un’opera che tra indotto e infrastrutture collegate rappresenta invece un’occasione reale di rilancio del Mezzogiorno. Peccato che in tutti questi anni oltre a dire no a qualsiasi proposta, non ne abbia fatta una per dare un’opportunità concreta a territori che hanno potenzialità enormi».

«L’ossessione per il Ponte di Messina ha evidentemente dato alla testa a Bonelli che pur di raggranellare qualche voto parla a vanvera di una Sicilia che non conosce. Una regione che, tra mille difficoltà, grazie all’impegno concreto del governo regionale, ha quasi azzerato le liste d’attesa e ottenuto massicci finanziamenti dal Mit per opere strategiche attese da anni. Surreale è la narrazione dei professionisti del no capaci soltanto di mistificare la realtà e opporsi allo sviluppo». Lo afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino.

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