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Lipari, il dramma di Pasquale: vive sotto un ponte e non sa che è Natale

Ha 55 anni, vive in ripari di fortuna e vorrebbe cambiare il suo destino: «Sono senza documenti e soldi. Li ho richiesti al Comune e sono in attesa. Vorrei partire, lasciare quest'isola. Se potete, aiutatemi... Ah, oggi è Natale non lo sapevo...»

A Lipari c’è il dramma di Pasquale Sergio (nella foto) che vive sotto il ponte pericolante di Porticello. Neanche il tempo di risolvere il caso di Francesco Bruno che, senza un tetto, dormiva all'addiaccio ed ecco tornare alla ribalta quello  dell'isolano che vive sotto il ponte. Bruno, 55 anni, è un eremita. Prima ha vissuto in un riparo di fortuna nella spiaggia di Porticello, poi nella provinciale Pianoconte-Quattropani, ora da qualche tempo sotto il ponte di Porticello.

Proprio uno dei ponti pericolanti nella località dove fino a qualche anno fa si lavorava la pomice. Con la chiusura è divenuta area abbandonata ed a rischio. Pasquale con la sua barba bianca ha deciso di vivere lì. Solo, soletto. È il suo« regno». Senza acqua, viveri e un letto. Solo qualche coperta che ha ricevuto in dono, così come vi sono alcuni isolani che si fanno vedere con del cibo.

Siamo transitati lì per caso e appena giunti nella strada divisa in due (lato monte si circola, lato mare chiusa: come se dovesse crollare sarebbe interessata solo una parte...), lo abbiamo notato. Con il suo giaccone rosso (dono di un abitante in vista del Natale), cappello e scarpe bucate.

E mentre l'isola è in festa con canti, musica e spettacoli vari per il Natale, lui lì da solo vive il suo dramma. Ci avevano riferito che era impraticabile, scontroso, e invece si è subito incuriosito ed avvicinato. E abbiamo iniziato a chiacchiere. Ovviamente ce l'aveva con mezzo mondo. «Certo che vorrei un tetto - ha esclamato - e anche da mangiare...». «Sono senza documenti e soldi. Li ho richiesti al Comune e sono in attesa. Vorrei partire, lasciare quest'isola. Ma se potete, aiutatemi... Ah, oggi è Natale non lo sapevo...».

Ed ora aspetta la risoluzione di questo nuovo dramma dal Comune. Perché non è ammissibile nel 2023 e prossimi al 2024 vivere in queste condizioni in un'isola capitale del turismo internazionale. Come del resto fatto per Francesco Bruno anche grazie alla campagna di stampa. Appena trapelata la vicenda, la giovane isolana Federica Puglisi si è mobilitata e ha messo a disposizione un borsone di cibo.

Anche l’assessore ai servizi sociali Cristina Roccella si è attivata ed ha messo a disposizione un cesto di dolci che le era stato donato. Lo ha consegnato al vigile urbano Bartolo Portelli, che lo ha fatto avere a Pasquale Sergio a Porticello, che ha molto apprezzato.

L’assessore ha precisato «Pasquale di solito non vuol farsi fare foto e c'è poco da parlare. Ci abbiamo provato l'anno scorso con il collega assessore Gianni Iacolino e il comandante della polizia municipale Franco Cataliotti. Lui parla a pochissime persone e comunque vuole vivere così. È stato spesso in comunità e poi è tornato alla sua vita. Imbrigliare persone così significa farle soffrire permanentemente. Lo teniamo sotto controllo con il vigile Bartolo Portelli ed è meno esposto a pericoli. Quando avremo attivato il pronto intervento sociale cercheremo di avvicinarlo di più...».

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