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L’allegria di Francesca, la voglia di vivere di Nino: i due fidanzati morti nelle parole di chi li conosceva

«Siamo sconvolti. Francesca era una ragazza allegra, simpatica. Era andata da Nino per passare con lui qualche giorno. Dovevano tornare in Sicilia insieme per le vacanze». Lo dice un’amica di Francesca Di Dio, la ragazza di Montagnareale, centro della provincia di Messina, uccisa col fidanzato in Inghilterra. I corpi sono stati trovati ieri. Francesca aveva 20 anni. «Erano innamoratissimi», raccontano le amiche. Nino, di poco più grande aveva trovato lavoro come croupier in un casinò. «È un dolore immenso», commenta Mada Zaharia che con la vittima aveva seguito la scuola da estetista. Non trova parole il nonno della ragazza, che stamane era a Montagnareale, al bar, e scherzava chiassosamente con gli amici di sempre. Poi è arrivata la notizia ed è calato il silenzio.

Ore di sgomento nel Milazzese, dove si fa sentire il cordoglio per la tragica fine di Nino Calabrò e di Francesca Di Dio, trovati morti a Thornaby-on-Tees, nel nord dell’Inghilterra, nell’appartamento nel quale viveva il giovane e dove spesso la fidanzata andava a trovarlo. Nino Calabrò prima di trasferirsi, tre anni addietro oltre Manica viveva con la famiglia a Milazzo, nella via Spiaggia di Ponente. Appresa la notizia della tragedia, i genitori sono partiti alla volta di Londra, mentre a casa è rimasta solo la sorella di Nino, circondata dall’affetto di parenti e amici. Il sindaco di Milazzo, Pippo Midili nel manifestare la massima disponibilità ad assicurare ogni supporto necessario ai congiunti, ha espresso parole di vicinanza alla famiglia della vittima: «La tragica fine di Nino - ha detto Midili - ci lascia sgomenti ed attoniti. Non ci sono parole per descrivere una morte così drammatica. Un lutto che scuote l’intera cittadinanza. Esprimo a nome mio e di tutta la città di Milazzo il cordoglio ai genitori ed ai familiari tutti. Sono certo che Nino continuerà a vivere nel ricordo di coloro che l’hanno conosciuto e apprezzato per le sue doti professionali ma soprattutto umane. E naturalmente lo stesso sentimento lo rivolgo alla famiglia di Francesca, andata dal fidanzato per trascorrere un Natale in serenità e invece vittima di un atroce destino».

«Era un bravissimo giovane - dice Rita Catanese, amica della madre di Calabrò -. Una famiglia di persone perbene. Con la mamma di Nino ci frequentiamo in chiesa». Molto dispiaciuto anche Stefano Cusumano, un ragazzo che ricorda con molto affetto Calabrò, con il quale ha giocato a rugby insieme. «Una notizia assurda - scrive la società di rugby Aquile del Tirreno Rugby Milazzo in cui aveva giocato Nino - alla quale non riesci a credere: Nino Calabrò non è più tra noi! Ciao, Panda, il tuo sorriso e la tua voglia di vivere resterà indelebile nei nostri cuori!».

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