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Gioele, la conferma del pm: "Il corpo ritrovato è compatibile con l'età del bambino". Ora l'autopsia

La speranza alla fine è svanita. Seppure flebile, è scomparsa. La svolta in tarda mattinata, quando un ex carabiniere di Capo d'Orlando ha trovato tracce di ossa e una maglietta. Da lì si è capito che il caso del piccolo Gioele, scomparso il 3 agosto scorso con la madre, la dj di 43 anni originaria di Venetico Viviana Parisi, era finito nel modo più drammatico.

Per gli uomini che coordinano le ricerche del bambino i resti portano a lui "al 99 per cento". In questo video i momenti concitati dopo il ritrovamento.

"Abbiamo trovato dei resti umani che sono compatibili con quelli di un bambino dell’età di Gioele. Abbiamo sempre pensato che il bimbo fosse qui, per questo abbiamo continuato e insistito con le ricerche da queste parti. Ripeto, fino a questo momento possiamo parlare di resti compatibili con un bambino di circa 3-4 anni. Non possiamo dare per ora risposte definitive. L'autopsia sarà effettuata in tempi brevi, e che serviranno per l’identificazione accertamenti medico-legali e l’esame del Dna". Lo ha detto il procuratore di Patti Angelo Cavallo incontrando i giornalisti, al termine del sopralluogo dove questa mattina è stato effettuato il ritrovamento.

"Non mi interessa chi l’abbia cercato e chi l'abbia trovato, l’importante è che sia stato trovato. Dicevamo che dovevamo insistere in queste ricerche in questa zona. Più avevamo risorse disponibili più probabilità c'erano di trovare questa persona. Ci siamo fatti delle ipotesi - ha aggiunto - se ne sono rafforzate alcune e ne abbiamo scartate altre. Ora è il momento del silenzio, continuiamo a lavorare. Perdono quota piste riconducibili ad ambiti familiari, ma non possiamo fare altre dichiarazioni. Rimangono in piedi tante ipotesi. L’autopsia ripeto sarà eseguita a brevissimo. A breve mostreremo degli oggetti che abbiamo trovato, per un primo riconoscimento, poi ci saranno i rilievi sul Dna. A breve faremo vedere ai familiari oggetti che abbiamo trovato, anche indumenti"

La segnalazione è arrivata alle 12,20 agli investigatori e subito si sono recati in contrada Sorba, la stessa zona in cui è stato trovato il cadavere della madre a circa 200 metri dall’autostrada Messina-Palermo. Per raggiungere il posto è stata necessaria un'opera di pulitura e discerbamento del luogo, coperto da una fitta vegetazione e da numerosi arbusti.

Lì poi sono recati il procuratore capo di Patti Angelo Cavallo, polizia, vigili del fuoco e forestale. Ad allertare gli inquirenti l'ex carabiniere Pino Di Bello, di capo d'Orlando, tra i volontari che hanno risposto all'appello del padre del bambino e che stamattina hanno contribuito alle ricerche. Alcuni soccorritori dicono di aver visto un corpicino martoriato, non riconoscibile, un tronco coperto da una maglietta che sarebbe compatibile con quella che indossava il piccolo di 4 anni. I resti adesso saranno vagliati dal procuratore, dai medici legali e dagli inquirenti.

Sul luogo del ritrovamento si sono recati anche i familiari del piccolo: il padre Daniele Mondello, la zia Mariella e il nonno paterno Letterio. Ma viste le condizioni del corpo il riconoscimento appare difficile. I resti (pare un tronco, il femore) sarebbero stati straziati dagli animali selvatici che li avrebbero trascinati all'interno di una fitta radura, tra la boscaglia che circonda la zona, a circa 700 metri di distanza dal traliccio ai piedi del quale è stato scoperto il cadavere della donna.

 

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