Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Indagava sulla morte dell'amica, giovane di Messina ucciso in Germania: fermato lo zio di lei

Ad Albstadt, in Germania, sono stati uccisi due ragazzi di 20 e 23 anni. Una delle vittime,  Christian Zoda, è originario di Messina come i familiari, che nella cittadina tedesca gestiscono un ristorante-pizzeria italiana. Un fatto ancora avvolto dal mistero anche per la stampa tedesca, che sta seguendo da giorni quanto accaduto. Da domenica scorsa, quando la ragazza di 20 anni, Sandra Quarta, è sparita nel nulla. Poi mercoledì l'uccisione in pieno centro del messinese, 23enne, a colpi di pistola. Il ragazzo è stato trovano esanime dai soccorritori ed è poi deceduto a distanza di poco nel vicino ospedale dove era stato trasportato.

La polizia ha fermato Michele Quarta, 52 anni, lo zio di Sandra,  con addosso la pistola con cui avrebbe sparato a Zoda, scoprendo che il fatto di sangue era collegato alla sparizione della ragazza avvenuta tre giorni prima. Solo dopo il suo arresto,  gli agenti hanno imboccato la strada  decisiva e si sono recati a casa del sospettato, dove viveva anche Sandra Quarta. Nel suo appartamento, quindi, hanno iniziato a scavare in giardino e hanno trovato il cadavere della giovane. Quello che gli investigatori sanno finora è che tutti e tre i soggetti coinvolti si conoscevano. Sono italiani, anche se la ragazza aveva doppia cittadinanza, tedesca e italiana. La portavoce della polizia non ha saputo dire quanto profonda e che tipo di amicizia fosse tra i due giovani uccisi.

La ragazza era originaria di Novoli (Lecce), così come lo zio, Michele Quarta. Secondo quanto si apprende, il 52enne si era trasferito in Germania da oltre vent'anni e a Novoli aveva troncato i rapporti con i familiari.

Due giorni fa Christian Zoda  aveva postato sul proprio profilo Facebook un annuncio con le foto di Sandra Quarta, in cui si denunciava la scomparsa della ragazza, dicendo che l’ultimo segno di vita risaliva alla domenica precedente e che la ragazza aveva lasciato «borsa, scarpe, giacca, occhiali, e cellulare a casa». Sandra «non ha contattato nessuno, non è andata al lavoro», è scritto nel post. Su Facebook nel profilo della ventenne si vedono solo alcune foto di lei con gli occhiali e diverse acconciature.

«Christian -dice Lizzy Cannarozzo cugina di  Zoda - lavorava nel ristorante di suo padre. Viveva in Germania dall’età di 12 anni e stava col padre, perché i suoi sono separati. Non era il fidanzato ma a quanto ne so era un amico molto stretto di Sandra. Ancora sappiamo molto poco sulla dinamica dell’omicidio». Poi aggiunge:«Mio cugino non veniva a Messina dal 2018, ma ci sentivamo. Era un giovane molto perbene e un gran lavoratore. Sappiamo solo che nell’omicidio c’entra lo zio di Sandra. Non sappiamo altro. Le indagini sono ancora in corso, spero sia fatta giustizia».

 

Caricamento commenti

Commenta la notizia