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La fiction, l'incendio e ora la valanga di fango: da Stromboli sale la protesta

L’incendio partito durante le riprese della fiction «Protezione civile» nel maggio scorso ha reso nudo il versante montuoso di Stromboli incenerendo metà dell’isoletta e distruggendo vegetazione e fauna. Meno di tre mesi dopo un temporale ha cambiato il volto del centro abitato: giovedì notte sono scesi a valle migliaia di tonnellate di fango, detriti, massi, si sono formati fiumi d’acqua in piena. Case allagate, strade spaccate, moto, macchine, le Ape Piaggio, tutte sommerse dal fango. Un disastro annunciato che rende rabbiosi gli isolani che ancora prima dei volontari di protezione civile, insieme ai turisti, hanno preso le pale per cercare di liberare stradine e abitazioni.

Il primo giugno scorso Rosa Oliva presidente della Pro-loco Amo Stromboli scriveva a sindaco, presidente della Regione, a tutti i capi degli enti interessati: «A seguito dell’incendio, si corre ora il rischio che il terreno di natura friabile e sabbioso, possa dilavare a valle a seguito delle prime piogge, con grave danno per l'incolumità degli abitanti. Vi è quindi l’urgenza di mettere in sicurezza la zona incendiata, così come occorrerà al più presto predisporre un intervento di bonifica a tutta l’area, liberandola dai detriti dell’incendio».

Un presagio che si è verificato puntualmente. Ora gli strombolani, che già chiedevano risarcimenti dopo l'incendio partito realmente dal copione della fiction, vogliono giustizia e risarcimenti congrui.

Il neo sindaco di Lipari Riccardo Gullo è chiaro: «Il disastro avvenuto a Stromboli dopo un terribile temporale, con le strade e le abitazioni invase da fango e detriti, era evitabile ed è dovuto alla mancanza di vegetazione che non ha impedito che il flusso d’acqua scendesse a valle invadendo l’isola. Si tratta degli alberi e delle piante distrutte dopo il terribile incendio avvenuto a fine maggio». Gli fa eco il suo predecessore, Marco Giorgianni: «Oggi si comprende ancor di più perché parlavamo di disastro causato dall’incendio. È superfluo dire che servono gli interventi urgenti e indispensabili di messa in sicurezza già richiesti e sollecitati in quei giorni. Come in quell'evento e come sempre, sono gli strombolani a reagire immediatamente e rimboccarsi le mani; grande plauso e vicinanza a tutti i miei concittadini».

«Era facile prevedere ed era stata da più parti sollevata la necessita di ripulire i residui dell’incendio e di mettere in sicurezza alcuni punti della montagna repentinamente privati della vegetazione e quindi soggetti a frane alle prime piogge - dicono Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie, e Rosa Oliva -. Riteniamo inaccettabile che il Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale, ente gestore della Riserva naturale orientata dell’isola di Stromboli e Strombolicchio, sia rimasto totalmente inerme in tutti questi mesi. Chiediamo a questo punto, un’ordinanza urgente di protezione civile per realizzare gli interventi necessari a mettere in sicurezza l’abitato e i sentieri dell’isola: attrazione turistica imprescindibile per Stromboli».

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